I paesaggi metropolitani di Roberto Russo sono colorazioni sonore brillanti, movimentate, in cui sono presentati istanti episodici sottolineati dalla luce di fari come fossero assoli, esaltati come suoni di clarinetto che emergono da una base orchestrale.

Tutto è un amalgama ritmato, affascinante: una sonorità jazz, una rapsodia contemporanea per immagini festosa, entusiasmante, leggera e veloce, che tuttavia pare invitarci, tra lo sferragliare di automezzi ed un ininterrotto vociare, a trovare il reale fondamento della vita nel silenzio del cielo, a fari spenti, quando tutto tace.

Roberta Frabetti
(Critico d’arte)

FacebookFacebook